Le giornate di ieri ed oggi in Sicilia possono essere considerate storiche: una serie di 14 tornado ha interessato il settore meridionale dell’isola, tra Salemi e Pozzallo. Alcuni tornado si sono sviluppati in mare (waterspouts o trombe marine), mentre altri hanno avuto origine sulla terraferma; inoltre, alcuni di essi possono essere classificati come tornado mesociclonici, cioè derivanti dal mesociclone di un temporale a supercella, come per esempio quello manifestatosi a Modica poco dopo le ore 6 di questa mattina (fig 1).
Cosa sono le supercelle e come si formano i tornado?
Le supercelle sono la categoria di temporali più pericolosa che esista in natura, da cui deriva il fenomeno più violento: il tornado. I normali temporali sono caratterizzati da una colonna d’aria calda (updraft) che sale violentemente verso l’alto, arrestandosi a volte solo alla tropopausa e formando l’incudine; la massa d’aria, una volta raffreddatasi, diventa più densa e quindi pesante, ricadendo verso il basso e formando una corrente discendente chiamata downdraft, nella quale sono presenti le precipitazioni (pioggia, neve o grandine). Nelle strutture supercellulari l’updraft, oltre a salire di quota, ruota su sé stesso per l’azione deformatrice del campo di vento che soffia attorno. Se la ventilazione muta di direzione e di intensità con l’altezza, ruotando in senso orario (wind shear positivo o ciclonico), allora è probabile che la corrente ascensionale del temporale assuma una rotazione più o meno evidente. Tale rotazione determina la maggior violenza dell’updraft e si può trasmettere anche alle quote prossime al suolo; il fenomeno che ne deriva è proprio il tornado.
Cause dinamiche e termodinamiche all’origine dei tornado.
L’atmosfera delle scorse 24 ore sulla Sicilia era favorevole alla genesi di tornado e di supercelle sia dal punto di vista termodinamico che da quello dinamico (fig 2). Notiamo che tra Sardegna e Sicilia era presente un vortice di bassa pressione non particolarmente profondo ma strutturato a tutte le quote. Il campo verticale di vento sulla Sicilia lasciava presagire la genesi di possibili updrafts rotanti, poiché al suolo era presente una moderata ventilazione di Scirocco in graduale rotazione a S dalla quota isobarica di 950 hPa e a SW dalla quota isobarica di 500 hPa (fig 3) Questa caratteristica si ripercuoteva su un buon wind shear verticale, sia di velocità che direzionale e una moderata elicità (fig 4), soprattutto di basso livello. L’azione deformatrice dei monti Iblei, i quali tendono a deviare verso sinistra le correnti sciroccali, ha contribuito inoltre ad esacerbare il wind shear di basso livello. Questi indici sono fondamentali per lo sviluppo di un temporale a supercella. Alle quote prossime al suolo notiamo che era presente una linea di convergenza tra il Libeccio e lo Scirocco (fig 5), mentre a circa 300 hPa era presente un’area di divergenza; la loro azione congiunta ha favorito la creazione di moti verticali molto intensi, i quali hanno in qualche caso anche superato la tropopausa, generando degli overshooting top. Era presente quindi un buon setup dinamico che ha permesso l’innesco dei moti verticali e, in qualche caso, della loro rotazione.
Dal punto di vista termodinamico trovavamo invece aria estremamente umida nella medio-bassa troposfera. Ciò ha influito sul basso LCL (livello di condensazione), il quale ha consentito la genesi di temporali con base molto vicina al suolo, agevolando quindi la formazione di vortici. Un’altra conseguenza delle umide correnti sciroccali è stata la presenza di CAPE medio-alto (fig 6) nei bassi strati (energia potenziale disponibile per la convezione) che dal Canale di Sicilia si portava verso le coste meridionali della Sicilia. L’abbassamento della tropopausa dinamica ha anche determinato l’intrusione di aria molto secca stratosferica (fig 7) alle alte quote troposferiche che ha favorito la convezione: l’aria umida è infatti meno pesante dell’aria secca, cosicché favorisce la salita per convezione della prima.
Abbiamo quindi visto alcune cause dinamiche che hanno consentito l’innesco della convezione e l’origine di alcuni mesocicloni, e le cause termodinamiche che ne hanno permesso la mantenuta in vita per molto tempo.
Quanto sono frequenti i tornado in Sicilia?
Novembre è il mese più tornadogenico per la Sicilia, che vede la comparsa dei vortici in situazioni sempre piuttosto simili a quella di questi giorni. Nel novembre 2004 a Scicli si generò un tornado multi-vortex, uno dei più forti della storia europea. Non deve sorprende quindi la presenza di eventi vorticosi in una fase temporalesca, piuttosto è normale assistere alla creazione di trombe marine tra la fine dell’estate e l’autunno. Quello che stupisce è però il numero di tornado che si sono abbattuti in così poco tempo, paragonabile a quello dei migliori eventi estivi in pianura padana.
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