ANALISI DEL TEMPORALE DI SABATO 3 DICEMBRE 2022.
Analisi sinottica
Questo inizio di dicembre sul continente Europeo ha mostrato l’elevazione di un promontorio in quota di alta pressione verso latitudini molto elevate, passando per le isole Azzorre, la Gran Bretagna e l’estremo settore settentrionale della penisola scandinava. In contrapposizione era presente una lunga saccatura che si allungava verso la penisola iberica e l’estremo settore occidentale del Nordafrica. Un nucleo più freddo ha percorso il bordo del promontorio anticiclonico, scivolando verso il settore atlantico poco ad ovest del Portogallo e interagendo con una saccatura proveniente dall’Atlantico occidentale; nel compiere questa manovra, la vecchia saccatura ha iniziato a ruotare e a muoversi verso est. Sull’Europa orientale e la Russia era però presente un forte anticiclone termico che ha opposto resistenza alla saccatura in arrivo da ovest. Il calo della pressione sul Mediterraneo occidentale si è frapposto al forte campo anticiclonico ad est, andando a generare un gradiente barico orizzontale che ha determinato l’attivazione di un forte flusso sciroccale negli strati medio-bassi. Tra venerdì e sabato questo è stato esacerbato dall’approfondimento di un minimo barico sulla Tunisia, in successivo movimento verso nord-est.
Analisi alla mesoscala
Durante la mattina di sabato il flusso sciroccale è aumentato su tutto il messinese, dove le raffiche hanno raggiunto i 100 km/h sui Peloritani. Le correnti hanno trasportato grandi quantità di vapore acqueo, testimoniate dall’attivazione dello stau tra Etna e Peloritani già nelle prime ore del giorno, quando erano già caduti circa 50 mm. Le condizioni sono peggiorate molto velocemente intorno alle ore 12, quando si sono sviluppati i primi cumulonembi tra l’Etna e i Peloritani. In quelle ore la Sicilia veniva attraversata da un’area di divergenza delle correnti libecciali in medio alta troposfera, proprio all’uscita del jet streak. Nel frattempo l’energia potenziale per la convezione (CAPE) aumentava oltre i 1500 J/kg. Il meccanismo di formazione dei cumulonembi nella valle dell’Alcantara è sempre lo stesso: l’aria umida e mite viene costretta a salire di quota, superando l’LFC, da dove poi ha la strada libera per continuare a salire di quota e produrre cumulonembi.
Breve cronistoria
Dopo le ore 14 i primi cumulonembi, stirati dal libeccio in quota, sono giunti sui Peloritani, da dove hanno poi proseguito verso la costa tirrenica compresa tra Falcone e Villafranca Tirrena. Il sistema convettivo a mesoscala di tipo V-shaped è un tipo di temporale pulsante: con intervalli di circa 45 minuti si sviluppa un cumulonembo a nord dell’Etna, successivamente diviene maturo, inizia a scaricare forti precipitazioni e si sposta verso nord-nord-est, interessando il barcellonese e il milazzese. Il sistema ha raggiunto la sua massima intensità tra le ore 17 e le 19, cioè circa 4 ore dopo la sua nascita. I forti venti di Scirocco che continuavano a soffiare sui Peloritani erano il segnale che non avrebbe smesso facilmente di piovere. L’asse del sistema è rimasta immobile per alcune ore, tra Novara, Rodi Milici e Milazzo, per poi iniziare a spostarsi lentamente verso est a causa dell’indebolimento dello Scirocco; il sistema è definitivamente morto intorno alla mezzanotte, cioè dopo circa dieci ore dalla sua nascita.
Considerazioni preliminari
La potenza di questo sistema è da paragonare con gli eventi più rilevanti occorsi negli ultimi 15 anni, cioè quelli del dicembre 2008 e del novembre 2011. Questa volta ha piovuto meno sui Peloritani (evitando esondazioni tragiche del Longano, etc…) e di più sulla piana di Milazzo. A Milazzo non pioveva così tanto dall’11 dicembre 2008, ma probabilmente nella giornata di sabato si è registrato il più alto accumulo da quando vengono rilevati i dati (da confermare).
Di seguito i dati più rilevanti
Novara di Sicilia 312.6 mm
Rodi Milici 276.1 mm
Barcellona Pozzo di Gotto sud 271 mm
Barcellona Pozzo di Gotto nord-est 252.6 mm
Barcellona Pozzo di Gotto (Monte le Croci) 217.8 mm
Borgo Schisina 205 mm
San Basilio 186 mm
Milazzo San Pietro 184.4 mm
Milazzo porto 175.6 mm
San Pier Marina 177 mm
Milazzo centro 175.3 mm
Santa Lucia del Mela 167.2 mm
Barcellona Pozzo di Gotto ovest 166.2 mm
Giammoro 162 mm
San Filippo del Mela 161.6 mm
Case Migliardo 160.5 mm
Terme Vigliatore 156.2 mm
Capo Milazzo 149.9 mm
Rocca Timogna 140.5 mm
Alcantara Moio 118.7 mm
Castiglione di Sicilia 117.4 mm
Case Cavallaro 115.2 mm
Malvagna 113 mm
Venetico 109.4 mm
Spadafora 108 mm
Dati: Protezione Civile e Wunderground.
Mappa: Protezione civile
Articolo tratto da METEO MILAZZO E DINTORNI
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